IL “MOBBING” NEI CONFRONTI DEI QUADRI E DEI DIRIGENTI
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, anche i lavoratori di più elevata qualifica (quadri e dirigenti) sono, molto spesso, fatti oggetto di condotte “mobbizzanti”.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, anche i lavoratori di più elevata qualifica (quadri e dirigenti) sono, molto spesso, fatti oggetto di condotte “mobbizzanti”.
Lo Studio Legale Nouvenne ha, di recente, affrontato i casi di alcuni dipendenti del Ministero della Giustizia, alcuni con la qualifica di Funzionario giudiziario, altri con quella di Cancelliere, i quali si sono visti negare il rilascio del nulla osta preventivo alla mobilità, in un caso con una motivazione del tutto generica e, nell’altro, addirittura, senza alcuna motivazione.
Lo Studio Legale Nouvenne è stato, di recente, incaricato di impugnare un licenziamento per giusta causa (la cui motivazione era fondata su un episodio di presunta appropriazione indebita di beni aziendali),
Nonostante, nella presente fase pandemica, si sia prevista la possibilità di fare ricorso al c.d. “smart-working”, con conseguente possibilità per il lavoratore di prestare la propria attività senza recarsi fisicamente in Azienda, lo Studio Legale Nouvenne ha potuto, suo malgrado, constatare che il trend di casi di “mobbing” si è mantenuto stabile, se non addirittura in aumento, rispetto ai livelli pre-pandemia.
Se la privazione della retribuzione a causa della mancanza del green pass è tale da compromettere le esigenze di sussistenza minime del lavoratore, questi, potrà agire in giudizio in via d'urgenza, al fine di vedersi riconoscere un c.d. assegno alimentare.
Lo Studio Legale Nouvenne si offre, quindi, per la relativa assistenza sia stragiudiziale, sia eventualmente giudiziale, in favore di quei Dipendenti Pubblici che si siano visti negare il nulla osta alla mobilità.
Un diniego di nulla osta alla mobilità/trasferimento fondato su una motivazione generica, oppure solo apparente, oppure, ancora, infondata, in quanto riposante su ragioni insussistenti, deve essere considerato illegittimo e, quindi, giustifica la reazione a propria tutela da parte del lavoratore
E’ noto che il rapporto di lavoro dei dipendenti delle Società partecipate da Enti Pubblici (le c.d. “municipalizzate”) è, nella stragrande maggioranza dei casi, disciplinato da contratti collettivi nazionali del settore privato.
Lo Studio Legale Nouvenne ritiene che i tamponi possano essere assimilati a dei dispositivi di protezione individuale della salute dei dipendenti (c.d. D.P.I.) e, quindi, che il relativo costo debba essere sostenuto dal Datore di lavoro.
Sia nel settore privato, che nel settore pubblico, non è infrequente il caso in cui il dipendente si trova ad affrontare dei carichi di lavoro che eccedono la normale tollerabilità.