Lo Studio Legale Nouvenne è stato, di recente, incaricato dell’assistenza da parte di una dipendente di un’Azienda Territoriale Sanitaria (ATS) della Regione Lombardia, con la qualifica di Assistente Amministrativo, sulla base del CCNL del Comparto Sanità, la quale, dopo avere presentato al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) richiesta di comando presso la locale Ragioneria Territoriale dello Stato ed aver ottenuto parere favorevole da parte del MEF al comando in questione per la durata di dodici mesi, si era vista negare l’autorizzazione al comando da parte dell’ATS datrice di lavoro, sulla base di una motivazione legata alla (presunta) impossibilità di procedere alla sostituzione di essa richiedente.
Senonchè risultava che, solo pochi mesi prima, ad un collega di sesso maschile della lavoratrice, di pari qualifica della predetta ed assegnato alla medesima Struttura Complessa, tale autorizzazione era stata concessa ed, anzi, alla scadenza originariamente prevista, il comando era stato, addirittura, prorogato.
Lo Studio Legale Nouvenne ha, pertanto, inviato una diffida stragiudiziale all’ATS, al fine di richiedere la revoca e/o l’annullamento del diniego all’attivazione del comando, stante la evidente natura discriminatoria, per ragioni di genere, del diniego in questione.
Con la medesima diffida lo Studio Legale Nouvenne ha, altresì, eccepito la (manifesta) pretestuosità della motivazione posta a fondamento del diniego al comando, atteso che la lavoratrice, come, peraltro, ben noto ai di lei Dirigenti, stanti le ripetute lagnanze rivolte in tal senso ai medesimi, versava, da lungo tempo, in uno stato di sostanziale inattività, essendo del tutto priva di mansioni da svolgere per la gran parte dell’orario di lavoro; per modo che non sarebbe, di certo, risultato eccessivamente gravoso per l’ATS distribuire tra gli altri dipendenti in servizio le (assai scarse) mansioni assegnate alla lavoratrice.
Lo Studio Legale Nouvenne si offre, quindi, per la relativa assistenza sia stragiudiziale, sia, eventualmente, giudiziale, in favore di quei Dipendenti Pubblici che si siano visti negare l’autorizzazione al comando
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