Non è infrequente il caso in cui al lavoratore, sia del settore pubblico che di quello privato, in sede di lettera di contestazione disciplinare vengano contestate, come illeciti disciplinari, delle condotte omissive (in termini di omesso controllo, omessa vigilanza, inosservanza di norme regolamentari o di procedure interne ecc.).
In sede di giustificazioni da rendere nel procedimento disciplinare il dipendente dovrà, quindi, cercare di spiegare il perché non abbia compiuto una certa azione che era, invece, suo dovere compiere.
Tale onere di giustificazione è particolarmente gravoso più si sale nella scala gerarchica, essendo evidente che le figure apicali (Dirigenti, Quadri, Direttori di Filiale, Direttore di Punto Vendita ecc.) hanno dei doveri di controllo ed un carico di responsabilità ben maggiori di quelli che insistono sui lavoratori delle qualifiche inferiori.
Il più delle volte la giustificazione della condotta omissiva è da ricercare nelle particolari condizioni di salute del lavoratore in quel momento, che gli hanno impedito di compiere una determinata azione o lo hanno ritardato nel compimento della stessa.
Lo Studio Legale Nouvenne ha, in particolare, assistito in sede di procedimento disciplinare un Direttore di un Punto Vendita della Grande Distribuzione Organizzata (c.d. G.D.O), al quale era stato contestato disciplinarmente di non avere provveduto al tempestivo versamento, nei termini fissati dal Regolamento Aziendale, degli incassi giornalieri.
Ebbene, il lavoratore ha potuto dimostrare che tale ritardo era stato causato dalla necessità di assumere una particolare terapia farmacologica domiciliare, al fine di evitare scompensi cardiaci, così ottenendo l’archiviazione del procedimento disciplinare.
Lo Studio Legale Nouvenne si offre, quindi, per la relativa assistenza, sia stragiudiziale che giudiziale, in favore di quei dipendenti, sia del settore pubblico che di quello privato, che fossero interessati.
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