Nell’attuale periodo di crisi, non solo sanitaria, ma anche (e soprattutto) economica, si è potuto osservare un incremento del lavoro irregolare (c.d. lavoro “nero”), in special modo nel settore della ristorazione (bar e ristoranti).

Ed invero, gli imprenditori della ristorazione, i quali, nella maggior parte dei casi, sono titolari di un’Impresa individuale o di una Impresa famigliare, spesso preferiscono optare – anche alla luce dei mancati incassi sofferti a causa del periodo di chiusura forzata dovuto al c.d. “lockdown” – per l’occupazione di personale “in nero” (camerieri, cuochi, lavapiatti ecc.), a fronte del risparmio di costi (in special modo contributivi) che ne consegue.

Tale scelta, il più delle volte, viene condivisa anche dal Lavoratore, il quale, o ha già un altro lavoro e, quindi, ha tutto l’interesse ad “arrotondare”, in assenza di vincoli formali, la retribuzione che gli derivi dall’altra occupazione, oppure è uno Studente Universitario, il quale non ha altro interesse che quello di “arrotondare” la “paghetta” corrispostagli dai genitori.

E’ evidente, tuttavia, che tale situazione, da un lato, espone il Datore di Lavoro al rischio di futuri accertamenti ispettivi, il più delle volte promossi a seguito di denuncia del lavoratore o dei lavoratori interessati, ma anche d’ufficio, nell’ambito della periodica attività ispettiva posta in essere dall’I.T.L. e/o dall’INPS, ed alle correlate sanzioni previste dall’ordinamento per l’impiego di manodopera irregolare e, dall’altro, espone il lavoratore al rischio di accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate ed all’irrogazione delle relative sanzioni, per mancato assoggettamento a reddito delle somme percepite e, quindi, per omesso versamento della prevista tassazione.

Lo Studio Legale Nouvenne si offre per la relativa assistenza in favore sia dei Datori di Lavoro, che intendessero proporre opposizione avverso un verbale di accertamento ispettivo, sia dei Lavoratori che intendessero agire nei confronti del Datore di Lavoro per l’accertamento del rapporto di lavoro subordinato e per il recupero delle eventuali differenze retributive (ferme restando quelle contributive) che fossero maturate.