Nonostante, nella presente fase pandemica, si sia prevista la possibilità di fare ricorso al c.d. “smart-working”, con conseguente possibilità per il lavoratore di prestare la propria attività senza recarsi fisicamente in Azienda, lo Studio Legale Nouvenne ha potuto, suo malgrado, constatare che il trend di casi di “mobbing” si è mantenuto stabile, se non addirittura in aumento, rispetto ai livelli pre-pandemia.

E ciò sia in ambito di lavoro privato che in ambito di lavoro pubblico.

I casi affrontati dallo Studio Legale Nouvenne si sono mossi lungo le “consuete” direttrici: progressivo isolamento del dipendente; progressivo esautoramento dalle funzioni originariamente assegnate; progressiva sottrazione di mansioni; dequalificazione; continue denigrazioni; ripetute vessazioni; minacce di ritorsioni e/o di provvedimenti disciplinari e/o di trasferimento, controlli ossessivi sullo svolgimento dell’attività lavorativa ecc.

Il tutto, evidentemente, al fine di indurre il “malcapitato” di turno a rassegnare le dimissioni dal rapporto di lavoro.

Lo Studio Legale Nouvenne ha, in particolare, di recente affrontato il caso di un lavoratore, dipendente di una Società produttrice di Automobili con la qualifica di impiegato di 1° livello, sulla base del CCNL Commercio, e le funzioni di “Area Manager”, il quale, dopo mesi di progressiva riduzione dell’area originariamente assegnatagli (coincidente con il Nord Italia), e di conseguente progressiva sottrazione, di una importante quota di Concessionarie di auto da seguire, oltre che di reiterate critiche circa il di lui operato da parte dei Dirigenti, si è visto, di punto in bianco, comunicare un provvedimento di trasferimento, con effetto pressochè immediato, in Sicilia; vedendosi, così, costretto a rassegnare le proprie dimissioni per giusta causa (giusta causa, peraltro, contestata dall’Azienda).

Per il che lo Studio Legale Nouvenne è stato incaricato di attivarsi sia al fine di ottenere il risarcimento dei danni (patrimoniali e non, questi ultimi in termini danni morali e/o esistenziali e di danni alla professionalità ed all’immagine professionale) sofferti dal lavoratore per effetto delle suddette condotte “mobbizzanti”, sia al fine di ottenere l’accertamento della giusta causa delle dimissioni e la conseguente condanna dell’Azienda a restituire al lavoratore l’indennità sostitutiva del mancato preavviso illegittimamente trattenuta, nonché, contestualmente, ad erogare in favore del medesimo la predetta indennità, siccome dovuta per legge in caso di dimissioni per giusta causa.

Lo Studio Legale Nouvenne si offre, quindi, per la relativa assistenza, sia stragiudiziale che (eventualmente) giudiziale, in favore di quei lavoratori, sia del settore privato, sia del settore pubblico, che fossero interessati.