Lo Studio Legale Nouvenne è stato, di recente, richiesto di un parere da parte di una laureata in chimica, assunta a tempo indeterminato, con la qualifica di “Responsabile di Laboratorio”, alle dipendenze di un’Azienda Chimica Multinazionale con stabilimento in Emilia-Romagna, la quale negli ultimi due anni è stata fatta oggetto di una serie reiterata di condotte “mobbizzanti” da parte del CEO dell’Azienda e del di lei Diretto Superiore.
Tali condotte “mobbizzanti” si sono, in via esemplificativa e non esaustiva, estrinsecate: ora nell’esprimere giudizi denigratori sia sulla persona della lavoratrice (mediante frasi come:”Hai le gambe storte”; “Guarda che culona!”; “Se sei malata, fatti curare!”) sia sulla di lei professionalità (mediante frasi come:”Il tuo lavoro non serve a niente”; “Sei inutile”); ora nel tagliarla fuori dalle comunicazioni interne e dai collegamenti con gli altri reparti aziendali; ora nel rivolgersi a lei con urla e strepiti; ora nel muoverle degli addebiti disciplinari manifestamente pretestuosi.
Lo Studio Legale Nouvenne ha espresso il parere secondo cui la suddetta condotta datoriale possa essere configurata in termini di “mobbing” – in quanto, evidentemente, animata dall’intento di indurre la lavoratrice a rassegnare le proprie dimissioni dal rapporto di lavoro – e, conseguentemente, possa essere fonte di responsabilità risarcitoria, sia in termini di danni patrimoniali, sia in termini di danni non patrimoniali, a carico della Società datrice di lavoro.
Lo Studio Legale Nouvenne si offre, quindi, per la relativa assistenza, sia in sede stragiudiziale, sia, eventualmente, in sede giudiziale per quei lavoratori, sia del settore privato, sia del settore pubblico, che fossero interessati.
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