E’ di frequente osservazione nella pratica come il lavoratore sottoposto a “mobbing soffra di sintomi quali, per esempio, ansia, insonnia, astenia, inappetenza, attacchi di panico ecc.

E’ di altrettanto frequente osservazione come il lavoratore “mobbizzato” faccia, però, spesso trascorrere molto tempo prima di rivolgersi alle cure di uno Specialista in Neuropsichiatria.

Questo ritardo – considerata l’elevata difficoltà di dare la prova dei comportamenti “mobbizzanti” (prova di cui è gravato il lavoratore e che il più delle volte si tenta di fornire per mezzo di testimoni, con tutte le relative incertezze del caso) – non agevola la successiva eventuale azione giudiziale, volta ad ottenere il risarcimento dei relativi danni alla salute psico-fisica (oltre che di tutti gli altri danni, patrimoniali e non) derivanti dai fatti “mobbizzanti”.

Mentre, è di tutta evidenza che il poter produrre in allegato al ricorso introduttivo una certificazione specialistica (preferibilmente proveniente da una Struttura Sanitaria Pubblica), da cui si evinca l’esistenza di una patologia di natura psichiatrica – patologia la cui origine sia, ovviamente, da porsi in nesso di derivazione con i comportamenti “mobbizzanti” subiti dal lavoratore – può agevolare tale prova, laddove può consentire al lavoratore ricorrente di assolvere al relativo onere per mezzo di presunzioni, dando, cioè, la prova di un fatto noto (ovvero la malattia psichica, causata, per l’appunto, dai comportamenti “mobbizzanti” subiti dal lavoratore nell’ambiente di lavoro) al fine di risalire ad uno o più fatti ignoti (ovvero i fatti di “mobbing).

Prova per presunzioni del “mobbing che la giurisprudenza della Corte di Cassazione ha ritenuto pienamente ammissibile.

Lo Studio del diritto del lavoro Nouvenne si offre per la relativa assistenza stragiudiziale e giudiziale ai lavoratori, sia del settore privato, che del settore pubblico, interessati.