Lo Studio Legale Nouvenne si è trovato ad affrontare in questi anni diversi casi di contratti di procacciamento d’affari fittizi, con l’incarico di segnalatore di vendita, fatti firmare da Società Concessionarie della vendita di automobili ad (apparenti) procacciatori d’affari.
Ed, invero, tali contratti erano finalizzati ad occultare un ordinario rapporto di lavoro subordinato con orario di lavoro a tempo pieno, atteso che gli (apparenti) procacciatori d’affari erano, in realtà, tenuti, in via esemplificativa e non esaustiva: a) ad osservare un orario di lavoro fisso; b) ad obbedire alle direttive che venivano loro impartite quotidianamente dal Responsabile della Concessionaria; c) a chiedere il permesso al predetto Responsabile della Concessionaria ogniqualvolta dovevano assentarsi per esigenze personali; d) a giustificare al predetto le assenze di qualunque genere e durata; e) a subirne i richiami disciplinari, in caso di (ritenuta) non conformità dell’attività lavorativa rispetto alle direttive aziendali; f) a presentare certificato medico in caso di assenza per malattia; g) a compilare un piano ferie, al pari dei dipendenti della Concessionaria.
Si tratta, con ogni evidenza, di elementi tipici di un rapporto di lavoro subordinato.
Ne deriva che, in presenza dei suddetti elementi tipici della subordinazione, l'(apparente) procacciatore d’affari avrà il diritto di rivendicare, nei confronti della Concessionaria d’automobili (apparente committente), la natura subordinata del rapporto di lavoro e, quindi, di vedersi inquadrare come impiegato di 2° o 3° livello (a seconda delle mansioni, in concreto, disimpegnate), con la qualifica di venditore, e di vedersi corrispondere le relative differenze di trattamento economico-retributivo; il tutto sulla base del CCNL Commercio-Terziario (Protocollo aggiuntivo per Operatori di vendita); oltre, ovviamente, alla regolarizzazione contributiva del rapporto.
Lo Studio Legale Nouvenne si offre per la relativa assistenza (sia stragiudiziale che, eventualmente, giudiziale), in favore di quei procacciatori d’affari del settore auto che fossero interessati.
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