In un precedente contributo, si era dato conto del fatto che lo Studio Legale Nouvenne era stato, di recente, incaricato dell’assistenza da parte di una lavoratrice, la quale – assunta da pìù di cinque anni alle dipendenze di un’Azienda sita in Emilia-Romagna, con la qualifica di impiegata amministrativa, sulla base del CCNL Carta Industria – aveva ricevuto una lettera di contestazione disciplinare mediante cui le era stato addebitato di avere rivolto ad una collega di lavoro, in presenza di altri colleghi, delle frasi “volgari e irripetibili”, avendo, in particolare, consigliato alla collega in questione di “intensificare i propri rapporti sessuali per abbassare il livello di stress”.
In sede di lettera di giustificazioni, redatta nell’interesse della lavoratrice, lo Studio Legale Nouvenne aveva riportato l’esatta successione dei fatti, rimarcando come, solo poco prima, la collega fatta oggetto della frase volgare in contestazione – collega adusa, tra l’altro, a tenere un contegno non urbano ed irrispettoso nei confronti della lavoratrice – si fosse, a propria volta, rivolta, con toni e modi non urbani nei confronti, della lavoratrice, imputandole di avere commesso un errore in sede di bollettazione, intimandole di porvi immediatamente rimedio e, a fronte della replica della lavoratrice, che aveva fatto presente di essere, al momento, impegnata in un’altra incombenza, e che avrebbe provveduto alla rettifica dell’errore immediatamente dopo, rivolgendosi alla stessa con le seguenti parole:”Taci e ogni tanto alza il culo dalla sedia!”.
Suscitando, con ciò, la reazione della lavoratrice:”A me taci e alza il culo dalla sedia non lo dici, lo vai a dire a qualcun altro e se sei repressa fatti trombare”.
Se ne desume, pertanto, come tale frase fosse, evidentemente, il frutto della provocazione subita, ultimo episodio di una serie ininterrotta di comportamenti irrispettosi, oltre che del particolare stato psico-fisico della lavoratrice, la quale soltanto il giorno prima aveva appreso di essere in stato di gravidanza.
Lo Studio Legale Nouvenne aveva, quindi, in conclusione, chiesto l’archiviazione del procedimento disciplinare, anche in considerazione del fatto che in più di cinque anni di servizio la lavoratrice non era mai stata fatta oggetto nemmeno di un richiamo.
Interrogato circa i (possibili) esiti del procedimento disciplinare, lo Studio Legale Nouvenne aveva espresso il parere secondo cui, nel caso concreto, alla luce delle peculiarità dello stesso, fosse alquanto improbabile l’irrogazione di un licenziamento per motivi disciplinari, anche in virtù del fatto che in caso di “alterco tra colleghi non seguito da vie di fatto” il CCNL applicabile prevede l’irrogazione di una sanzione conservativa, mentre apparisse probabile l’irrogazione di una sanzione disciplinare conservativa (sotto forma di multa o di sospensione).
Orbene, può ben dirsi che lo Studio Legale Nouvenne abbia pienamente “azzeccato il pronostico”, avendo la Società datrice di lavoro deciso di irrogare alla lavoratrice un semplice “rimprovero scritto”.
Lo Studio Legale Nouvenne si offre, quindi, per la relativa assistenza – sia in fase di procedimento disciplinare, sia nella successiva fase di impugnazione della eventuale sanzione disciplinare – in favore di quei lavoratori che abbiano subito una contestazione disciplinare.
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